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Ogni popolo ha pregi e difetti, sono caratteristiche che, a seconda di chi le guarda, diventano stereotipi o pregiudizi. Abbiamo preso in considerazione Napoli e la Campania, una terra e un popolo che ha incontrato, oltre tremila anni fa le popolazioni migranti prevenienti dalla Grecia

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In questo lavoro sosteniamo ci siano trame profonde che intrecciano indissolubilmente il rito del pranzo domenicale, il ragù, l’attaccamento alla mamma, l’abitudine a parlare con i santi da pari a pari, il tifo calcistico che diventa fede, con usi, costumi e credenze dei Greci che abitarono la Campania nell’antichità.
Gli antichi naviganti e mercanti greci affrontarono per mare numerose peripezie. Scamparono alle tempeste e ai naufragi, agli attacchi dei pirati, alle insidie del paesaggio che nei loro racconti si mutarono in veri e propri mostri, dai Ciclopi a Scilla e Cariddi e alle Sirene.
Migrarono in molti. Dovevano essere talmente abituati alle isole che, attraversato un piccolo tratto di mare, approdarono in quella che che considerarono da subito l’estensione naturale della loro terra.
La chiamarono Megale Hellas, Magna Graecia, un luogo dove estendere le loro idee, un modo per portare il “logos” altrove.
Portarono doni preziosi: vasi, figure, storie, memoria orale, banchetti, riti, un modo inusuale di bere il vino. Erano estranei e furono accolti, parlavano un’altra lingua, ma sapevano comunicare le emozioni.

Storia di un incontro

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Trovarono popolazioni locali con regole sociali, usi, costumi, divinità, nell’incontro vinse la consapevolezza che tutti avrebbero tratto vantaggio dal dialogo e scelsero la convivenza produttrice di ricchezza
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Dovettero conquistarsi il rispetto reciproco, insieme diedero vita e forma all’identità culturale che fa dei Campani di oggi la viva testimonianza dopo circa tremila anni fa.
L’incontro che proponiamo è tra scienza, arte e tecnologie con l’augurio che il dialogo dei Greci e dei Campani possa essere di ispirazione al nostro lavoro futuro

L'ebook

La scienza ci mette i contenuti, l’arte il linguaggio e la tecnologia lo strumento per comunicare, in uno scambio di stimoli, di suggerimenti, di opportunità, tali da coinvolgere in maniera attiva lo spettatore, che diventa protagonista del racconto, rinnovando oltre la distanza creata dal tempo il dialogo con gli antichi Greci e rendendolo ancora fecondo.
Realizzato in collaborazione con la direzione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il racconto si affida alle opere e ai manufatti antichi, e si confonde tra le luci e le ombre della Piscina Mirabilis di Miseno
Invitando chi ne fruisce a vivere le opere dall’interno come fa il narratore tra le pagine del libro a diretto contatto con oggetti d’arte che sono i testimoni diretti della sua storia
La vera innovazione di questo prodotto è il metodo di lavoro ricostruito dalle basi per organizzare video testi animazioni, riprese in modo non usuale per l’archeologia, ma finalizzato al nostro scopo
La ricerca ha visto insieme artisti, tecnici, archeologi in uno scambio continuo di stimoli e di cambi di rotta per affrontare un linguaggio che fosse proprio degli strumenti digitali avanzati e non una semplice trasposizione in digitale di quanto già fatto. La ricerca affronta l’essenza della industria creativa nella sua trasformazione recente

Con lo scopo di generare cultura, nelle forme del digitale

La nostra ricerca procede anche in altri progetti, convinti che la cultura antica sia il centro di gravità che rende i cittadini di oggi coscienti di vivere un la civiltà che da quell’incontro ha preso le mosse. Le nuove forme della rappresentazione del mondo classico, insieme al ruolo aperto che le istituzioni culturali stanno sempre più assumendo, accendono il fuoco che alimenta la spinta della commissione europea verso le industrie culturali e creative. Tutto questo crea la spinta per competenze nuove ed articolate nel settore delle arti non più intuizioni personali e separate, non più decorazioni della nostra vita, ma componenti essenziali per la costruzione della civiltà. Il mondo classico continua ad insegnare.
L’interazione tra la scienza e la sua rappresentazione per un vasto pubblico prende in prestito molte delle forme del teatro, della drammaturgia e della trasposizione in chiave fantastica e immaginaria.
Quando tutto dovesse sembrare poco reale, come nelle favole, come ci ha insegnato il mito, quello che resta è solo la verità di un comportamento che spinge alla coesione sociale.
Gli autori ringraziano tutti i dirigenti delle istituzioni, degli enti, delle aziende che hanno mostrato entusiasmo e collaborazione affinché il lavoro potesse compiersi.

L’ebook è disponibile sul portale Apple o Orangee